Certificato di idoneità statica CIS: cos'è, guida e costi 2025

Certificato di idoneità statica CIS: cos'è, costi, guida, quando è obbligatorio, quali sono le verifiche da eseguire e a chi rivolgersi.

certificato di idoneità statica edificio

Ultimamente, è tornato di moda il certificato di idoneità statica, specialmente per i residenti di Milano. Difatti, l'art. 11 del regolamento edilizio ha introdotto l’obbligo per tutti gli edifici che hanno 50 anni di vita, di effettuare dei controlli sia sull'idoneità statica delle parti strutturali dell’edificio, sia sulle parti secondarie e accessorie. Ma vediamo in dettaglio di cosi si tratta:

 

Che cos'è il certificato di idoneità statica di un edificio? 

Il certificato di idoneità statica di un edificio è un documento che attesta le condizioni di sicurezza delle strutture portanti di un fabbricato, secondo le norme in vigore al momento della costruzione. In pratica, la sicurezza di un fabbricato dal punto di vista strutturale.

Viene redatto ai sensi di:

      • DD.MM. 15/05/1985 (Accertamenti e norme tecniche per la certificazione di idoneità statica delle costruzioni abusive (art. 35, comma 4, Legge 28 febbraio 1985 n. 47);
      • DD.MM.20/09/1985 (Modificazione al decreto ministeriale 15 maggio 1985 recante disposizioni per gli accertamenti da eseguirsi ai fini della certificazione dell'idoneità statica delle costruzioni abusive).

certificato di idoneita statica

Quando è richiesto? 

Il certificato di idoneità statica è richiesto ai fini del rilascio dell’agibilità, quando per un fabbricato non esiste o non è reperibile il certificato di collaudo statico rilasciato ai sensi della Legge 1086/71.

Il certificato di idoneità statica è richiesto anche nel caso di accertamento di conformità o sanatoria edilizia.

Un altro ambito, in cui è spesso richiesto, è il perfezionamento di una domanda di condono edilizio (sanatorie ex L. 47/85). In questo caso è previsto il deposito al Genio Civile, a differenza del primo.

Per gli immobili realizzati ante '67 naturalmente non è richiesto, in quanto non erano previste normative di tipo "strutturale" all'epoca. A meno che successivamente non sia stata eseguita un'opera ceh rientri nel raggio d'azione del CIS.

Oggi, anche il Comune di Milano richiede il Cis per tutti gli immobili con più di 50 anni di vita. A mio parere, se utilizzata correttamente, questa parte di regolamento potrebbe essere uno strumento molto valido per la prevenzione dei dissesti.

Infine, potrebbe essere richiesto anche per le costruzioni destinate a locali di pubblico spettacolo o di impianti sportivo.

Immobili ante 1967 e ante 1942

Per gli immobili realizzati ante '67, o addirittura ante 1942, naturalmente non è richiesto, in quanto non erano previste normative di tipo "strutturale" all'epoca.

A meno che successivamente, su tale immobile, non sia stata eseguita un'opera che rientri nel raggio d'azione del CIS. Ad esempio, qualora sia stato richiesto sull'immobile ante '67 un condono ex L. 47/85.

Ovviamente, occorre dimostrare l'epoca di edificazione e l'assenza di interventi nel tempo che rientrino sotto CIS. Il tutto può essere dimostrato tramite un ricarca presso gli archivi comunali dei titoli che hanno legittimato l'immobile, o in assenza tramite informazioni catastali di primo impianto, oppure tramite altri documenti probanti, quali le riprese fotografiche, gli estratti cartografici, i documenti d’archivio, o altro atto, pubblico o privato.

Ma vediamo qual è il contenuto di questo certificato:

Quali sono i contenuti del certificato di idoneità statica?

In genere, il CIS è diviso in paragrafi:

      • Descrizione immobile: all'interno di questo paragrafo, il professionista dovrà individuare l'edificio ed elencare tutte le caratteristiche utili ad inquadrare lo stabile;
      • acquisizioni preliminari: Il tecnico incaricato dovrà preliminarmente acquisire la documentazione progettuale presente in Comune al fine di ricostruire la storia dell'edificio. Vecchi Permessi di Costruire, DIA, Cila, Autorizzazioni, Concessioni edilizie etc.;
      • caratterizzazione dei materiali: per conseguire un’adeguata conoscenza delle caratteristiche dei materiali e del loro degrado, il professionista si dovrà basare sulla documentazione già disponibile, su verifiche visive in situ e su indagini sperimentali. Le indagini dovranno essere motivate, per tipo e quantità. Ove non siano disponibili certificati di prove sui materiali impiegati, oppure i certificati siano in numero insufficiente a valutare la resistenza, dovrà eseguire indagini complementari. Una volta fatto ciò, il valore della resistenza determinata dovrà confrontarlo con la resistenza prevista nella relazione di calcolo dell'epoca, qualora presente, o,  con i valori delle norme vigenti al momento di realizzazione dell’opera;
      • prove di carico e verifiche statiche: le indagini di cui al paragrafo precedente potranno essere integrate, a giudizio del tecnico incaricato, con prove di carico. Ad esempio, il professionista potrebbe richiedere la prova di carico su solaio per determinare la resistenza e la risposta elastica mediante la valutazione degli abbassamenti. Dovrà simulare le massime sollecitazioni possibili in accordo con i carichi di esercizio. Questo avviene riempiendo dei serbatoi d’acqua come in figura. Oppure, potrebbe valutare lo sfondellamento mediante una termocamera;
      • Individuazione dello schema statico, verifica della congruità dei carichi con la destinazione d'uso, verifica del rischio sfondellamento dei solai per luci superiori a 6 metri, ecc.

prove di carico e verifiche statiche

    • dichiarazione di idoneità statica: finalmente, dopo aver effettuato i calcoli, il tecnico dichiarerà la struttura idonea dal punto di vista statico. Qualora il tecnico ritenesse di dover intervenire su alcuni elementi, sospenderà il rilascio del certificato in attesa della posa in opera dei consolidamenti.

 

Il modello certificato di idoneita staticamodello pdf di esempio potrebbe esserti utile per capire meglio di cosa si tratta.

Quali sono le verifiche da eseguire?

Il tecnico dovrà studiare la geometria del fabbricato, conoscere l’epoca di costruzione a cui risale e tutti gli interventi, da cui è stato interessato nel corso degli anni, come modifiche, sopraelevazioni ed ampliamenti. Dovrà compiere, poi, in sito, una serie di indagini, per conoscere le condizioni del terreno di fondazione, avvalendosi eventualmente della consulenza di un geologo, esaminare i materiali delle strutture e valutarne le resistenze.

Per prima cosa, quindi, bisognerà analizzare il tipo di strutture portanti che caratterizzano il fabbricato, che potranno essere in cemento armato, muratura, acciaio, legno o strutture miste. Il tecnico dovrà esaminare l’eventuale quadro fessurativo presente, verificando se sono presenti fessurazioni, lesioni, assestamenti strutturali. Tutti elementi che possono essere indice di un eventuale dissesto presente.

In definitiva dovrà certificare sotto la propria responsabilità che le strutture non presentano evidenti vizi o difetti costruttivi, lesioni, dissesti o cedimenti fondali, che pregiudichino lo stato del fabbricato, e che l’immobile:

      • possiede fondazioni in grado di sopportare i carichi ed i sovraccarichi in relazione alle caratteristiche fisiche e meccaniche del terreno;
      • possiede strutture in elevazione in grado di reggere i carichi ed i sovraccarichi previsti dalle normative di settore;
      • possiede orizzontamenti in grado di reggere i carichi ed i sovraccarichi previsti dalla normativa di settore;
      • è staticamente idoneo per l’uso al quale è destinato.

verifica carichi verticali certificato idoneita statica

Nel caso in cui ci fossero in atto dissesti, cedimenti o ci fosse il pericolo che si manifestino, il professionista dovrà indicare gli interventi di rinforzo o di adeguamento antisismico.

certificato idoneita sismica intervento antisimico

Ma chi sono questi professionisti?

A chi rivolgersi? Chi può redigere il certificato di idoneità sismica?

Per ottenere questo documento è necessario rivolgersi ad un professionista, in genere ingegnere civile o edile specializzato in strutture, iscritto al proprio ordine professionale. A differenza del collaudo statico, per la redazione del quale è richiesto che il professionista sia iscritto all'albo da almeno 10 anni, per la dichiarazione di idoneità statica, non ci sono limiti.

Per il certificato di idoneità statica non occorre alcuna anzianità di iscrizione all'albo.

Quali sono i costi del certificato di idoneità statica di un tecnico (parcella)?

I costi dipendono dalla tipologia, dalle condizioni, dall'estensione e dal luogo dove è situato l'immobile. Proverò comunque a darti un ordine di grandezza. Prendiamo ad esempio una villetta bifamiliare anni '70 in buono stato strutturale e che non necessita di approfondimenti, se non di qualche saggio. Un giusto prezzo per il certificato potrebbe aggirarsi attorno ai 2.500 € / 3.500 €, escluso Iva e oneri. Per un condominio di una ventina di appartamenti, anche sui 12.000 €.  E' un prezzo indicativo, ogni caso necessita di approfondimenti.

Considera anche le spese che si rendessero necessarie per le prove di carico. Ad esempio, una prova di carico su solaio potrebbe costarti intorno ai 1.000 €. Oppure, qualora le fondazioni risultassero sottodimensionate, dovresti sobbarcarti questi costi.

Insomma, come avrai capito non è affatto semplice valutare la spesa a cui andrai incontro. Ma la sicurezza non ha valore.

Bonus per il rilascio del CIS?

Essendo l'Italia un territorio vulnerabile dal punto di visto sismico, l'Agenzia delle entrate spinge, tramite i bonus, i proprietari delle abitazione a consolidare i propri fabbricati. Di per sè, la redazione del CIS non è agevolabile, tuttavia gli eventuali interventi di consolidamento potrebbero rientrare nel bonus ristrutturazione, nel sismabonus ordinario oppure nel Supersismabonus.

Differenze tra il certificato di idoneità statica e collaudo statico

Le principali differenze tra il certificato di idoneità statica e il collaudo statico riguardano il momento in cui vengono effettuati, gli scopi e la documentazione prodotta.

Difatti, il collaudo statico viene richiesto durante la costruzione di un nuovo edificio, ampliamento, demolizione e ricostruzione o a seguito di interventi strutturali significativi su edifici esistenti (interventi di miglioramento o adeguamento sismico) allo scopo di verificare che la struttura sia stata realizzata correttamente rispetto al progetto approvato e sia sicura dal punto di vista statico, il tutto come stabilito dalle Normative Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018).

Parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sul CIS

Riporto integralmente la nota Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sul numero minimo di controlli sui materiali.

Oggetto: Richiesta di parere rispetto alla interpretazione delle NTC 2018 parte degli uffici del Genio Civile, del numero minimo di controlli sui materiali nelle idoneità statiche e nelle Relazioni a strutture ultimate.

Con pec del 3.09.2023 ribadita nella sostanza con mail del 22.03.2024 Codesta Associazione ha fatto presente che sempre più spesso riceviamo dai nostri associati la segnalazione che, in coincidenza della presentazione di pratiche in sanatoria, il collega che interviene come Tecnico verificatore estensore del certificato di idoneità statica in possesso dei requisiti di legge (laurea in ingegneria o architettura ed iscrizione al relativo Albo Professionale), ma senza alcun ruolo nel prelievo, acquisisce come coerenti con la struttura provini cubici di calcestruzzo e barre di acciaio ad aderenza migliorata, la cui tracciabilità e provenienza è garantita dalla semplice asseverazione ai sensi dell'art. 47 del DPR 445/200 rilasciata quasi sempre dal proprietario dell'immobile. 

Il quesito posto, riferito alla estensione del certificato di idoneità statica per pratiche in sanatoria, parrebbe specificamente riferito ad adempimento previsto ai sensi dell'art. 35 della legge 47/85. In proposito, ai sensi di tale Norma, il certificato di
idoneità statica è da intendersi come atto connesso a legge speciale e, come tale, oggetto di propria regolamentazione specifica stabilita nel D.M. 15 maggio 1985 che per i materiali fa riferimento all'art. 2 del citato decreto. Ciò premesso, l'occasione si considera utile per un chiarimento di carattere più generale riferito all'utilizzo di campioni prelevati da lungo tempo e di cui si chiede ad un Laboratorio Autorizzato l'esecuzione delle prove per allegarne i relativi certificati alla relazione a strutture ultimate ovvero ad un certificato di idoneità.

È del tutto evidente che in assenza della corretta tracciabilità dei provini, siano cubi barre profilati o altro, rappresentata dalla certificazione del prelievo effettuato dal direttore lavori fino alla consegna dei provini al laboratorio prove, il laboratorio deve emettere un rapporto di prova che dovrebbe riportare in evidenza la seguente dicitura:

I provini di cui al presente Rapporto di prova sono privi di identificazione e della tracciabilità previste dalla normativa, e pertanto i risultati non possono fare parte dell'insieme statistico previsto della normativa per i relativi controlli di accettazione previsti dalla legge.

Quando le prove sono eseguite e certificate con evidente ed ingiustificato ritardo rispetto alla data di prelievo, pur asseverata da dichiarazione del direttore dei lavori, come già anticipato, le NTC 2018 prescrivono esplicitamente il ricorso a ulteriori
indagini ed accertamenti, tra i quali anche prelievi in opera ( Le prove a compressione vanno eseguite conformemente alle norme UNI EN 12390-3:2009, tra il 28° e il 30° giorno di maturazione e comunque entro 45 giorni dalla data di prelievo. In caso di mancato rispetto di tali termini le prove di compressione vanno integrate da quelle riferite al controllo della resistenza del calcestruzzo in opera NTC 2018 par.11.2.5.3), questi ultimi da eseguirsi da parte di laboratori autorizzati. Nello specifico,
data la loro importanza e delicatezza, i prelievi devono essere previsti nel piano delle indagini specifiche dell'opera, che possono essere meglio valutati, ed in caso integrati, in funzione dell'effettiva situazione riscontrata.

Si precisa che la circolare allegata alle NTC, al par. C11.2.6 prescrive, per la stima attendibile della resistenza di un area di prova, che debbano essere prelevate e provate almeno tre carote, oltre che a fornire tutta una serie di ulteriori avvertenze e riferimenti normativi ( tra le quali le Linee guida per la valutazione delle caratteristiche del calcestruzzo in opera emanate dal Servizio Tecnico Centrale) circa le esatte modalità di estrazione e compressione dei provini in argomento.

Nel caso di costruzioni non oggetto di condono edilizio per le quali nessun progetto strutturale sia stato depositato in ossequio all'art. 65 del DPR 380/2001, per le quali si intenda procedere ad un processo di regolarizzazione previsto dalle norme
vigenti, si ritiene che in generale si debba fare riferimento alle indicazioni riportate nel Capitolo 8 (Costruzioni esistenti) ed in particolare a quelle delle Tabelle C8.5.IV (Livelli di conoscenza in funzione dell'informazione disposnibile e conseguenti metodi di analisi ammessi e valori dei fattori di confidenza per edifici di c.a. o in acciaio) e C8.5.V (Definizione orientativa dei livelli di rilievo e prova per edifici di c.a.) delle Norme Tecniche sulle Costruzioni NTC 2018, rispettivamente per la determinazione dei vari fattori di confidenza da utilizzare nei calcoli di verifica ai fini della valutazione della sicurezza e per avere un orientamento circa il numero di prelievi da dover eseguire per ogni elemento primario ai fini del raggiungimento di un prefissato livello di conoscenza. Ciò, sulla base di un piano delle indagini specifico sugli elementi strutturali dell'opera, , che deve tenere conto sia delle effettive condizioni di esercizio e del corrispondente livello di conoscenza che della consistenza del quadro fessurativo e della caratterizzazione e quantificazione del degrado dei materiali.

Spero che l'articolo ti sia stato utile. A presto, Vincenzo.

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CHI SONO?

Ciao, sono Vincenzo e amo tutto ciò che riguarda l’edilizia.

Vincenzo MaderaFin da ragazzo, mio padre Gennaro mi portava sui cantieri. Quell'ambiente fatto di persone umili, gentili e simpatiche mi ha colpito. Proprio per questo motivo, ci passerei intere giornate, bevendo pessimi caffè e ascoltando le strabilianti avventure dei muratori, per poi tornare in studio a scrivere articoli.

Ecco la mia seconda passione. Mai avrei pensato di creare un blog. Eppure, a sorpresa le pagine del mio sito hanno raggiunto picchi di 60.000 volte ogni giorno. Parlo di edilizia, strutture, impianti, energetica e interior design e insieme a mia sorella Rosa portiamo avanti il nostro studio a Firenze.

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