Ricircolo acqua calda sanitaria: funzionamento e collegamento

ll ricircolo ha la funzione di far arrivare nel più breve tempo possibile l'acqua calda sanitaria all'utenza che la richiede. Inoltre, il ricircolo evita la stagnazione e riduce il rischio igienico. Infine, si evita lo spreco d'acqua mentre si attende che raggiunga la temperatura desiderata.
Il ricircolo non è altro che una tubazione di diametro inferiore rispetto alla tubazione di mandata dell'acqua calda sanitaria, che corre parallela alla stessa mandata. Il ricircolo preleva l'acqua calda in prossimità dell'accumulo e la fa circolare nella mandata stessa tramite una pompa di ricircolo.
In questo modo, quando l'utente andrà ad aprire il rubinetto, l'acqua calda non dovrà, partendo dall'accumulo, percorrere tutta la tubazione di mandata, ma solo parte di essa.
Il ricircolo si abbina sempre ad un accumulo (con temperatura superiore ai 60° per il rischio legionella) e si collega, a valle, in prossimità della parte superiore del boiler.
Mentre, a monte, il collegamento dipende da scelte progettuali:
Collegamenti a monte
Le reti di ricircolo possono essere suddivise sulla base al punto dove vengono collegate alla tubazione di adduzione dell’ACS:
- ricircolo all’utenza o al collettore: il ricircolo raggiunge le utenze o comunque un punto prossimo. E' il sistema che riduce al massimo il tempo di attesa e problemi igienico-sanitari, ma essendo molto costoso viene utilizzato in strutture quali ospedali, case di cura e alberghi.
- ricircolo al piano. E' la soluzione maggiormente utilizzata nel residenziale. La rete di circolazione si collega all'allaccio dell'unità. Buon compromesso costi - comfort;
- ricircolo alla colonna: adduzione del ricircolo alla sommità delle colonne montanti. Utilizzato, giustappunto quando l'adduzione dell'ACS avviene tramite colonne montanti.
Obbligo e progetto
Per il calcolo e il progetto del ricircolo ACS occorre far riferimento alla norma UNI-9182.
Negli impianti autonomi di potenza termica sotto i 35 kW in ambienti residenziali o similare (per esempio uffici, studi, negozi, ecc.) non vi è alcun obbligo se si produce ACS istantaneamente o con accumuli sotto i 100 litri o comunque con serbatoi di accumulo dotati di sistema integrato di mantenimento della temperatura di progetto nel serbatoio stesso (per esempio resistenza elettrica).
Tuttavia, in questi impianti esclusi è utile per quelle unità particolarmente estese, ove i rubinetti distano dal generatore. Per tali impianti è possibile acquistare anche un kit pre-configurato.
Infine, non è obbligatorio nel tratto di distribuzione al piano di un impianto centralizzato con ricircolo, qualora il volume complessivo di contenuto di acqua calda nelle tubazioni, dal punto di distacco dalla linea in cui e attivo il ricircolo sino ad ogni punto di prelievo, non sia maggiore di 3Lt (+10%).
Negli altri casi, è previsto che i tempi di erogazione dell’acqua calda (40°) si debbano mantenere al di sotto dei 30 secondi addirittura, portando, se necessario, la linea di ricircolo ACS all’interno degli appartamenti.
La norma, in alcuni casi, ammette anche un metodo semplificato oppure bisogna passare al dimensionamento dettagliato.
Tipologia di pompa di rilancio
La pompa di rilancio dell'impianto di ricircolo può essere:
- a funzionamento continuo (sconsigliato per via degli alti consumi elettrici);
- con temporizzatore (per settare gli orari di apertura del ricircolo);
- con lettura della temperatura (si attiva solo quando la temperatura dell'acqua si abbassa al di sotto del set point);
Spero che l’articolo ti sia stato utile. A presto, Vincenzo.